INTERVISTA A
ELENA SALVINI PIERALLINI
di Manuela Mancioppi

trentanove domande ad ESP
la documentazione relativa a disegni, realizzazioni, esposizioni, articoli, pubblicazioni sul lavoro di ESP si trova nelle varie sezioni del sito
- 1.
Cos’è per lei l’arte? - 2.
L’arte può cambiare il mondo? In che modo? - 3.
Lei è sempre stata una persona ribelle, lo è anche nell’arte? Cosa non le va bene? È in cerca della sua libertà? - 4.
Lei ha viaggiato molto, fino da giovane. Quali luoghi le hanno lasciato una trasformazione interiore? - 5.
Mi racconta della sua esperienza a Londra, che periodo era e come ha cambiato la sua vita? - 6.
Che importanza dà al tempo e allo spazio? - 7.
Il tempo è un elemento fondamentale nella creazione di un ricamo. Mi racconta della sua innovazione e interpretazione personale del ricamo come arte? La scelta di una tematica dedicata al Medioevo, ai 12 mesi, ai 5 sensi, l’utilizzo di pittura su seta e organza ricamata a completare una scenografia ricercata, complessa e arricchita da una attenta selezione di colori, dove l’ago continuamente utilizzato diviene altro tra le sue dita. Come nasce il suo rapporto con il ricamo? Come lo trasforma e poi come lo abbandona? - 8.
Quando Elena è diventata ESP? Perché ESP? - 9.
Come è stata la sua infanzia? Da quel periodo è iniziato il suo rapporto con la natura? Una natura che ritroviamo anche oggi sempre presente nei suoi lavori. - 10.
Lei era una bambina durante la Seconda Guerra Mondiale, è stata la natura a permetterle di vivere la sua libertà lontana dalle paure e dagli orrori? - 11.
Che studi ha fatto? Qual è la sua formazione artistica? Come si è avvicinata all’arte? - 12.
Perché non ha fatto Architettura? Ha deciso di proseguire gli studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha comunque trovato ciò che stava cercando? - 13.
Come si è sviluppato il suo processo creativo? - 14.
Dal 1995 nella sua produzione artistica accade un radicale cambiamento, abbandona il ricamo nonostante il grande successo ottenuto. Cosa è successo e come si è trasformata la sua arte? - 15.
Che rapporti ha avuto con il mercato dell’arte? - 16.
Secondo lei, l’artista lavora full time? Quello dell’artista è un lavoro o è altro? È un tentativo di crearsi il piacere e la sopravvivenza? - 17.
Quando ha iniziato a trasformare le cose, gli oggetti, ciò che incontra a suo piacimento? Perché? - 18.
Come continua a trasformare il “mondo” a suo piacimento? - 19.
Mi racconta di questa sua voglia e mania di correggere il colore? A partire dalle agende Smemoranda che raccolgono la sua vita dagli anni Ottanta. - 20.
Nel percorrere la sua casa-studio incontro il verde, il suo colore preferito e l’azzurro, nell’angolo del castigo, dall’altra parte il rosso. Mi colpisce molto questo suo modo di dialogare con il colore. Cosa le raccontano i colori e in che modo li utilizza? - 21.
Fotografie, arte e vita sono in relazione continua sempre presente nel suo quotidiano. Quando ha iniziato a fare foto? Quante ne ha raccolte nel tempo? - 22.
Cos’è per lei la fotografia? - 23.
Ha viaggiato e camminato molto tra la natura e per mostre… - 24.
Le fotografie sono diventate parte integrante nei suoi progetti, utilizza anche altri materiali da fili a ritagli di giornale… il suo è un lavoro che continua a crescere, un work in progress, da dove ha inizio e come continua? - 25.
Dalle pagine dei Libri d’Ore e dai ricami in orizzontale, dove non c’è interruzione ma un continuum di tempo e di azioni, è passata alla creazione dei suoi “Libri in Piedi”, libri come installazione, libri che si dilatano di nuovo in orizzontale ma si presentano in verticale. Anche qui lei presenta la volontà di superare il limite dato dalle pagine singole di un normale libro. In questi suoi nuovi progetti è presente la contaminazione e il dialogo tra più linguaggi ed elementi naturali accostati a fotografie, fili e plastiche trasparenti. Come nascono e cosa raccontano? Perché la scelta dei titoli è così importante? - 26.
Nella sua casa-studio cosa vedo se mi guardo intorno? Incontro rami levigati dal mare, sassi, fili, conchiglie, foglie, foto, foto, foto, la macchina fotografica sempre pronta allo scatto e riesco a ritrovare tutte le tematiche di indagine del suo lavoro: il Medioevo, i 12 mesi, i lettori, il camminare, i semi, le scale, la natura in cucina, le cipolle, gli uccelli, i nidi, i gufi, i fiori, le lune, i tronchi, le donne… Mi racconta il percorso delle sue tematiche, tutt’ora in progress… - 27.
I ritagli di giornale, immagini e notizie, per lei una raccolta continua che trova poi una collocazione: all’interno di un libro, entra a far parte di una sua opera accanto a foto scattate da lei. Cosa la incuriosisce? Cosa la colpisce in ciò che guarda e legge? - 28.
È da qui che parte la sua attenzione verso ogni essere umano che legge? Penso alle sue tante foto di lettori che ha raccolto da molti anni… - 29.
Osservando i suoi scritti, le sue agende e le sue pubblicazioni trovo spesso riferimenti e citazioni di altri. Quale tipo di relazione si instaura con la lettura di questi testi? - 30.
E le sue frasi? In fogli, in taccuini, nelle sue agende sono presenti tante sue frasi, pensieri, concetti… - 31.
Lei legge molto, ed è interessata alle biografie degli artisti, cosa la incuriosisce della vita degli altri artisti? - 32.
È molto interessante e personale la “sua storia dell’arte”, selezionata e ricomposta a suo piacimento, come si è sviluppata l’idea? - 33.
La sua ricerca artistica è molto coinvolgente, cattura la totale attenzione dello spettatore. Il suo è un lavoro che dà il là in tante direzioni, per questo diviene fonte d’ispirazione per altri artisti come mettono piede nella sua casa-studio o visitano una sua mostra. Trova ci sia scambio tra gli artisti? Lei da dove e da chi trae ispirazione? - 34.
Cosa la rende felice? Cosa la fa arrabbiare? - 35.
Come può una donna artista conciliare anche una vita familiare? - 36.
Molte persone interessanti sono state presenti nel suo percorso di vita, nei suoi viaggi e durante le organizzazioni di eventi. Incontri preziosi che hanno arricchito il suo quotidiano? - 37.
Mi racconta sempre aneddoti e situazioni particolari, ironiche che le accadono, la vita è una scoperta continua o meglio per utilizzare una sua frase “la vita è tutta un intreccio”. Ci rivela il suo modo di vedere la vita? Come si fa a mantenere lo stupore presente nel suo sguardo e questo sorriso che tranquillizza e pacifica i sensi? È l’arte che le dona questa energia vitale? - 38.
Uno dei suoi ultimi progetti è Borse nere, un’idea nata da un “Libro in Piedi” e trasformata in coinvolgimento di altri artisti per un pubblico attivo. Incontri, occasioni di scambio e comunicazione, di cosa si tratta? Perché Borse nere? - 39.
Adesso, cosa sta cercando?