Lara-Vinca Masini presenta ESP:

Il percorso artistico di Elena Salvini Pierallini si è sempre articolato secondo una costante e incessante ricerca all’interno di se stessa, di un continuo approfondimento che solo apparentemente si presenta come cambiamento mentre è, in effetti, una dilatazione di quelli che sono i suoi temi costanti (la bellezza, l’energia, il significato della natura e della vita). Temi che a loro volta sono sempre sostenuti da una cultura che, quasi per intuizione spontanea, trovano riferimenti nella filosofia, nell’ecologia, nella sociologia, nella psicologia. Quei riferimenti che Elena cerca anche nei molti compagni di viaggio che coinvolge nelle sue più recenti azioni.

Ho parlato di “viaggio”. È il tema del viaggio che essa assume nel suo fare, che deriva ed è parte attiva e mentale del suo vivere, secondo quella sorta di “irrequietezza” (si pensi a Chatwin) che la spinge pure nei suoi cambiamenti.

(…)

C’è sempre, nel suo lavoro, il bisogno di accogliere la luce, quasi di riempire il vivere quotidiano della ricchezza del fuori, di un riferimento a quel viaggio che in quel momento si è arrestato per lasciare spazio al privato, che pure il “fuori” conforma e regola.

E ancora: il periodo delle “borse nere”, le sue grandi borse che, come accennavo prima, Elena offre a coloro che le si raccolgono attorno, da riempire, da ciascuno dei propri ricordi, anche di quelli più segreti, in una condivisione di pensieri, di aspirazioni, di sogni; quasi, ancora, in una sorta di ripensamento e di sosta, da cui riprendersi per poi continuare il cammino…; quello di Elena, dei suoi cari, degli amici che condividono le sue emozioni, la sua “irrequietezza” e il suo bisogno di andare per altri futuri itinerari e scoperte…

“Non puoi percorrere la via prima di essere diventato la Via stessa” Gautama Buddha

Elda Torres racconta:

La ricerca dell’artista fiorentina si è caratterizzata sin dall’inizio per un’autonomia espressiva rara all’epoca, nella direzione di un’assoluta libertà, al di fuori degli schemi, delle mode e tendenze imperanti negli anni Cinquanta e Sessanta. La passione per l’arte si manifesta precocemente, dopo la maturità classica Elena Salvini Pierallini si iscrive all’Accademia di Belle Arti e matura poi nel corso dei decenni uno stile personalissimo. Pur nei cambiamenti inerenti alla sperimentazione di tecniche differenti, si manifestano alcune costanti: in primis l’utilizzo del filo, prima con la tecnica del ricamo, poi dell’intreccio; l’amore per la natura e le sue meraviglie (la natura vista dall’artista come capolavoro); l’uso non pedissequo di citazioni, un interesse verso il senso del “tempo” e della “memoria” non solo in accezione storica e collettiva, ma anche intima e personale.

Ognuna di queste costanti avrà poi nel corso degli anni elaborazioni successive con allargamenti di senso, come cerchi concentrici, sino a comprendere varianti sempre più complesse che la porteranno infine alla riflessione, di acuta e rara sensibilità, su alcuni temi chiave della nostra attuale civilizzazione, quali l’invasività del mezzo pubblicitario, o il ruolo della donna ed altro ancora. La fedeltà a se stessa, al proprio mondo interiore, è la base e il fondamento di tutto il suo lavoro, insieme al metodo rigoroso di esecuzione. Una poiesis lenta nella fase dell’accumulo, della formazione dell’opera e una prassi da cui si intuisce un estremo rigore in tutte le fasi di lavorazione.

Mezzo secolo di attività non può essere guardato superficialmente e dunque occorre un’analisi punto per punto, periodo per periodo.

I Quadri a ricamo

Nei primi anni Cinquanta l’artista eseguiva disegni per l’attività della madre. Un tipo di lavoro che mentre in Italia veniva considerato fuori moda, trovava invece ricchi estimatori negli States. Durante un soggiorno a Londra, come la stessa artista racconta, ESP constatò quanto i ricami italiani, soprattutto toscani, fossero ben esposti e ammirati al Victoria and Albert Museum. Decise dunque di dedicare energia a questa tecnica in cui sua madre Leonella Casini Salvini era maestra. Dalla fine degli anni Cinquanta sino ai Settanta, in totale controtendenza rispetto al predominio dell’Astrattismo prima e dell’Informale dopo, l’artista aveva un interesse particolare per il mondo variegato della natura. Particolarmente si sentiva attratta dalle iconografie delle sculture romaniche, dai codici miniati che proponevano il lavoro dell’uomo ritmato dallo scorrere delle stagioni.

In fasi successive sino alla metà degli anni Ottanta, Elena Salvini Pierallini realizzò numerose opere su sete e organze con calendari e zodiaci come soggetti. Il ricamo, – eseguito in un primo tempo dalle lavoranti sotto la guida esperta della madre, dagli anni Settanta dalla stessa artista – è il prodotto ultimo di una lunga fase di elaborazione: prima il disegno, poi pittura su carta, quindi ricalco sulla seta pura, o su organdis, infine il ricamo.

In tempi più recenti le tele, soprattutto organze ed ermesini, si arricchivano di profondità prospettiche per il moltiplicarsi degli strati e delle tecniche, la pittura acquisisce via via sempre più consistenza accanto al ricamo. Soprattutto l’ultima produzione di questa fase, quella più matura, realizzata nella prima metà degli anni Ottanta e che vedeva l’uso della pittura insieme al ricamo, con un oscillante predominio della pittura sul ricamo e viceversa, è a mio parere, la più riuscita di questo primo lungo periodo.

C’è un’opera, a mio parere, che segna il passaggio alla fase più matura: Attività dei Mesi e Zodiaco del 1980, i soggetti sono quelli di sempre, ma la divisione delle scene nello spazio è più calibrata, c’è un’ariosità nuova per via dell’ordito del ricamo meno fitto, i volti dei vari personaggi sono dipinti. Inaugurata la nuova fase, Elena Salvini Pierallini, pur mantenendo il legame con i modelli, quali II Libro d’Ore del Duc du Berry o il Chronicon Zwifaltense Minus e altri ancora, creava una elaborazione maggiore dei soggetti rappresentati, arricchendoli di prospettive pittoriche, alleggerendo la trama del ricamo, arieggiando lo spazio e distribuendolo in architetture più complesse ma anche più disciplinate e infine creando profondità con il moltiplicarsi degli strati di stoffa. I risultati di questo periodo sono notevoli, nelle opere / Dodici mesi del 1981 o L’Anello del Tempo del 1983 o Zodiaco nel Bosco del 1984, primeggia la leggiadria dell’iconografia dell’insieme, con un’attenzione più decisa verso gli aspetti ludici, contemplativi e meditativi. Le simbologie sono sempre presenti ma rese essenziali, l’alleggerimento della trama e dell’ordito del ricamo ne evidenziano la maestria e permettono l’attenzione sugli sfondi pittorici sottostanti. Le opere di questo periodo, oltre a quelle già citate, anche Le Quattro Stagioni del 1985, Da Inverno a Inverno, sempre dello stesso anno, Mesi, Stagioni, Animali e Mostri degli anni ’84-87, Zodiaco alla finestra realizzata tra l’82 e l’86.

Nello Zodiaco nel Bosco, ma anche in altre opere di quel periodo, ci sembra di osservare un giardino delle meraviglie, con lo sfondo dipinto di alberi ricchi di frutta come in una rappresentazione di una nuova magica età dell’oro, le figure si fanno più leggiadre, arieggia una nuova leggerezza, anche quando la rappresentazione tocca le paure con le immagini di mostri.

Negli anni successivi, nelle opere realizzate sino al ’95-’96, questa nuova consapevolezza di stile si ampliava e si perfezionava, se infatti l’ispirazione traeva origine come sempre dall’osservazione di opere già esistenti, dalle sculture di Benedetto Antelami nel Battistero di Parma o dalle vetrate del Duomo di Losanna, veniva confermata la maggiore padronanza di una propria originale cifra identificativa, vedi Archi e Colonne (1992-96), dove l’attenzione è come sempre ai vari momenti della vita umana, ma in questa fase questi sono visti in modo più interiorizzato, più legati agli aspetti dell’ambito spirituale piuttosto che a quello della pratica e manualistica quotidiana. I temi trattati in Archi e Colonne sono, oltre al lavoro, lo studio, lo svago, la maternità e la ricerca del soprannaturale. Quanto poi alle tecniche e allo stile di quest’opera si nota un equilibrio perfetto tra le numerose componenti: la divisione dello spazio è affidata sia in senso orizzontale che verticale alla distribuzione delle colonne e degli archi, di vari stili ma sempre appartenenti all’estetica bizantina di tipo classico; tende, colonne e archi sono a ricamo, mentre le figure sono dipinte; la leggiadria delle figure soprattutto femminili, senza mai per altro scivolare nel lezioso, ricordano a tratti grandi maestri, quali il Botticelli; la cornice in alto apporta al quadro un tocco di preziosismo senza scadere nel puro decorativismo.

I “Libri in piedi”

II labirinto come metafora della ricerca di sé

Dai primi anni Ottanta prendeva intanto corpo un altro aspetto del lavoro di Elena Salvini Pierallini. Da sempre l’artista, affascinata dal mondo della natura, lungo il corso degli anni ha raccolto sassi, piccoli legni lavorati dal mare, foglie particolari e altro. Appassionata di fotografia, nei decenni ha documentato un repertorio vastissimo dalle tematiche più varie: scorci delle proprie opere, personaggi e paesaggi privati, domestici, – anche oggetti, frutta, verdure – , viaggi in giro per il mondo fatti insieme al marito, lunghe passeggiate sulle spiagge, tronchi d’albero, foglie, sassi, oggetti a lei cari. L’artista, inoltre, sin dagli anni Cinquanta ha messo insieme una ricca documentazione sui soggetti che più la interessavano da giornali, riviste, libri, pubblicazioni varie.

Così da questo smisurato bagaglio di materiali sono nati dal ’95

in poi / “Libri in piedi”. Trenta volumi dalle tematiche più svariate: dall’attenzione sempre presente verso il mondo della natura a risvolti più intimi, sino allo studio sulle varianti di un colore o a un interesse verso un disegno più propriamente grafico.

A prima vista il salto di tecnica sembra enorme, dal ricamo su sete e organdis eseguito con estrema perizia, con pazienza infinita, una meditazione vera e propria sul senso del tempo quale esperienza individuale dell’artista nel momento lungo dell’esecuzione, Elena Salvini passa alla fotografia, ai collages, agli assemblaggi.

La distanza tra le due fasi, a uno sguardo più attento, si restringe e infine si frantuma, perché i lavori dell’ultimo decennio sono elaborazioni ulteriori di uno stesso percorso e a ben guardare testimoniano un processo di avvicinamento sia nella scelta delle tecniche che delle tematiche alla modernità, al mondo attuale. Con l’occhio sempre diretto alla natura si evidenzia un accostamento ad argomenti più personali e intimi da un lato e dall’altro a una riflessione di carattere sociale sul senso della nostra contemporaneità. Quanto poi alla pazienza e perizia nell’atto dell’esecuzione, si riscontra la stessa precisione di sempre, la stessa chiarezza di intenti e concordanza tra progetto e risultato, in ultima analisi lo stesso felice esito.

Esistono ovviamente degli spostamenti: se prima la citazione era in riferimento a opere del passato, ora è riferita a testi poetici contemporanei, o a frasi e immagini estrapolate da pubblicazioni varie, o ancora a famose opere di artisti amati; se nella fase precedente l’elemento poetico nelle opere di ESP si ritrovava in quell’armonia tra uomo e natura così presente nei suoi Quadri a ricamo, nei suoi libri d’artista e nei “Libri in piedi”, esso traspare dall’attenzione con cui l’artista sceglie le fragilissime foglie da legare insieme o gli alberi, le verdure, i sassi, i vari oggetti scelti da fotografare. Una visione poetica presente anche negli accostamenti analogici di cui sono ricche le sue opere recenti.

I libri della ESP sono costruiti come mosaici, ogni pagina è una formella pregna di bellezza estetica e di sensi molteplici. Ogni suo elemento è polisemico, ogni pagina completa in sé, ma legata alla successiva, procedendo il filo del racconto – perché di veri racconti per parole e immagini si tratta – per fili logici e per accostamenti analogici.

Se la visione di una ribellione necessaria, perché liberante e rigenerante, accompagna l’artista sin dagli anni Cinquanta e Sessanta, prima verso l’Astrattismo e l’Informale, o verso gli stereotipi sul ruolo della donna, negli anni Novanta essa si conferma verso l’invasività del mezzo pubblicitario e altre storture della nostra attualità o verso certi luoghi comuni tipici del medio sentire.

II processo di formazione dei suoi numerosi libri d’artista procede per metodo diacronico e poi sincronico. Il piacere del ritaglio infatti implica il separare, – che come lei stessa racconta, Elena esercita sin dall’età di 2 anni,– è poi costantemente accompagnato dal riaccumulo per tema, per colore, per segno grafico, per senso, per affinità analogica o salto metaforico. Un processo di sintesi ove il filo logico del tessuto del narrato non viene mai abbandonato e si arricchisce in ogni pagina di nuovi contenuti e immagini.

I 30 “Libri in piedi” della ESP sono un’autentica miniera di idee e suggestio- ni, attuati con una libertà estrema di linguaggi e mescolanza di tecniche e materiali: pittura, collage, fotografia, citazioni, scrittura, lavoro coi fili che legano insieme vecchie stoffe, sassi, foglie, pagine di giornali. Accanto all’elemento filo, usato in molti modi e sempre presente, alcuni tra i primi libri, quali Luna e tronchi o Chiome con fili (tronchi d’albero disegnati su carta del Laos, chiome realizzate con filo mouliné) vedono l’utilizzo della pittura, mentre in altri, quali Sete, leggere trame o Coppia con labirinti sono le foto fatte dalla stessa artista ad essere utilizzate come base principale. In Coppia con Labirinti, dedicato a suo marito Pierangelo, troviamo la parte alta con foto di passeggiate fatte insieme, – lui che pensa mentre lei racco- glie – , la parte bassa con immagini di labirinti, giardini, mappe, piantine, cip di computer, forme per ricamo, elaborazioni geometriche, mandala.

Anche in Alberi Nubi o Fili e reti all’infinito o Vitamine… in cucina le foto realizzate dall’artista sono componenti essenziali insieme all’uso della tecnica del collage, data la forte presenza di immagini tratte da riviste e pubblicazioni varie.

In Vitamine… in cucina anche il gesto quotidiano di preparare il cibo è arte, foto ove peperoni, melanzane, cipolle diventano protagonisti, accanto ad immagini tratte da giornali di vitamine al microscopio, coloratissime, con strutture geometriche diverse tra loro.

In Giallo tante tipologie diverse di carta sul tema del colore giallo nelle sue varianti, in evidenza tracce emotive esistenziali, foto di interni domestici, di proprie opere, di viaggi. Ne emerge una vera biografia personale. In Fili e foglie il materiale, usato insieme al filo, sono foglie secche; in Ricucire gli strappi… all’infinito (work in progress) sono vecchie stoffe con buchi e strappi. In ogni volume la tecnica tradizionale del ricamo usata in precedenza si trasforma ma resta tecnica di ricamare e ricucire insieme elementi diversi.

Un’analisi scrupolosa di ciascun volume per essere sufficientemente esaustiva comporterebbe uno scritto troppo lungo e dunque traccerò in questa sede solo un tentativo di lettura di quello tra le 30 opere che per me è stato il più ricco di suggestioni: Fili e Reti.

Fili e Reti è un Libro d’artista di circa venti pagine, costruite con tecniche miste, talmente ricche di riferimenti iconografici, citazioni, idee e suggestioni tutte legate alle tematiche del filo nelle sue numerosissime varianti e significanti, – il filo della memoria, filo come legame, il filo della scrittura, il filo del fato, filo come cordone ombelicale etc. – da valere da solo la scrittura di un saggio.

L’utilizzo del filo, sia nella scelta delle forme che dei colori, risulta elemento collante dei testi e delle immagini (foto della stessa artista, opere d’arte, ritagli di giornali, etc). I fili di ESP percorrono ogni pagina, nascono dalle linee già presenti nelle iconografie, ad esse si riallacciano legandole insieme, ma ne escono per creare nuove forme, in mimesi con il tracciato già presente nelle immagini stesse con il felice risultato di un ensemble unico in ogni pagina.

Così, nella 1a pagina, le linee bianche come lampi in un’opera di Fernand Leger del 1923, proseguono nei fili bianchi e rossi – (il rosso è il colore dominante di questa prima pagina)- usati dall’artista che mette insieme citazioni da Montale e Ungaretti (sempre legate al tema del filo), con le figure di un cielo notturno, rosso di lava incandescente e squarciato da lampi bianchi, con grovigli di corde norvegesi e con le tracce delle vene sul braccio di un feto di 16 settimane. Ricami sulla pelle, come ricami del cielo notturno, le allusioni e i possibili spostamenti di significato sono assai ampi.

Il filo del discorso è il tema principe della 2a pagina, collegato a “il sottile filo della speranza” e a “l’art au fil des voyages” entrambe scritte a collage. Le 3 foto presenti rappresentano: una coppia di solitari (la stessa artista e suo marito Piero) con sotto l’immagine di un labirinto, che richiama un altro dei suoi “Libri in piedi” dal titolo appunto di Coppia con labirinti, sotto ancora una propria foto che ritrae un’altra sua opera dal titolo Esercizi sulla fragilità (foglie legate da fili, l’idea della foglia poi si riproduce accanto ma questa volta in carta), un’altra foto di una propria istallazione (foto appese come foglie) presa da un’esposizione allo Spazio Minimum, dal titolo In attesa, taglio. Le citazioni da scrittori e poeti sono anch’esse presenti a ogni pagina, così qui si tratta di testi sui labirinti di M.P. Moschini e di Patrick Couly.

Sul filo dell’irrazionale è il tema della 3a pagina (le scritte sono quasi tutte con tecnica collage), unite a citazioni da Foscolo, Dante e Ruth Cardenas, le foto realizzate da Elena sono anch’esse elemento costante e qui viene ritratta un’istallazione di Messanger a Villa Medici a Roma.

Pro-filo e profili nella 4a pagina, la citazione qui è di Saul Steinberg, le foto ripropongono profili di figure ritratte negli affreschi del Cappellone Spagnoli in Santa Maria Novella, un’immagine presa da un giornale di teli stesi come se ne possono incontrare nei paesi del Magreb. Prevale il colore rosa ocra. Segreti sul filo, nella 5a pagina, con citazioni da Lorenzo Pezzatini (altro artista che lavora intorno al tema del filo), da Guido Ceronetti, da Ferdinando Scianna. Qui prevalgono toni diversi dell’arancio: nelle foto di ESP e nel collage con foto ricavata da una rivista. Qui si ritrae il groviglio di cavi coloratissimi in una sala di controllo ove convergono i pagamenti con carta di credito.

“Sul filo della rivoluzione” la scritta che campeggia nella 6a pagina, messa accanto alle citazioni da Le Officine dei Sensi di Piero Camporesi e a Esercizi sulla fragilità (foglie sassi e ritratti) della stessa artista. Il tutto tenuto insieme dal costante, sapiente e sempre diverso intreccio di fili. Un filo simbolo, un filo rosso che tiene insieme 2000 anni di storia dell’arte, poi le Parche unite all’immagine di un’opera di Kounellis, i temi e le immagini della 7a pagina. Il tema della rivoluzione ritorna nella pagina 8a, il rifiuto delle regole appare come il filo conduttore. Nella pagina 9a, il tema è più grafico, con immagini di reticolati, ponti, strutture, tutte costruite con segmenti di metallo.

Sul filo dell’acqua, una citazione da Luc Benoist, e la scritta “abbiamo solo un filo di speranza” il tema della pagina 10. A pagina 11 un disegno di Renzo Piano, una foto di Peggy Guggenheim (in un’opera degli anni Sessanta/Settanta), una citazione presa da un testo di Lara Vinca Masini. Corde di strumenti musicali, corde che legano bastoni, con accanto citazioni da Rigotti, De Dominicis e Moschini, la scritta “la vita appesa a un filo” sono i temi della pagina 12.

Fili pendenti sul soffitto, foto scattata da ESP all’aeroporto di Peretola, foto di un modellino del Centro di arte contemporanea di Hadid con accanto una citazione da Tabucchi nella pagina 13. Vite appese al filo, del fato e degli dei, con citazione da Vivian Lemarque, a pag.14, qui prevale l’uso delle proprie foto che ritraggono colonne circondate da corde (scattata a Palermo), rami secchi, la stessa autrice.

Prevalenti le scritte (sempre a collage), “sul filo dell’ozio, dei ricordi, della convenienza” nella pagina successiva. La solitudine che corre sul filo del telefono è il tema a pagina 16. Da p.17 alla 20 ancora reti di ogni tipo, da pesca, di salvataggio, reticolati di ogni materiale (dal ferro alla corda), raggi laser, struttura del DNA, struttura molecolare, prione della mucca pazza, citazioni da un’opera di Oldenburg // filo e l’ago, foto di mani con giochi con fili.

Il tema, fili e reti come recita il titolo, è scandagliato sino al parossismo, le due parole vengono illustrate e commentate secondo il livello letterale, quello metaforico, quello fiorito, quello traslato. Il racconto procede a tratti per salti analogici, a tratti per fili logici, attraverso un costante allargamento e spostamento di senso. La scelta dei colori è molto studiata e procede di pari passo con un’attenzione sempre viva per l’elemento grafico che non scade mai nel puro decorativismo.

Altri Libri d’artista

Oltre ai 30 “Libri in piedi”, altri libri sono stati realizzati dall’artista dal ’95 al 2002, dedicati anche questi ai temi più svariati che vanno dalla costante attenzione al mondo naturale a temi sociali. Tra i tanti, molto particolari sono gli Esercizi sulla fragilità, dove vecchie foglie dall’aspetto fragilissimo, rese dal tempo spesso reticoli quasi trasparenti, sono tenute insieme da un gioco sapiente di intreccio di fili. Di particolare interesse anche Reti sugli occhi (quel fagotto sono anch’io). Reticolati, crespature, rigature, reti e retaggi, punti di spillo con capocchine nere, utilizzo di stoffe nere, interventi pittorici, il disegno dei fili cuciti si esercita su foto di donne in burka o ammantate, in un gioco rigoroso di bianco e nero. Se fondante per l’artista è stato ricercare un’arte in piena libertà di espressione, muovendosi all’interno di se stessa in assoluta indipendenza, in Reti sugli occhi ritorna l’argomento della libertà: quello dell’emancipazione di sé come donna, tema da lei affrontato sin dagli anni Sessanta. In Messaggi per guardarsi attorno il supporto è quello delle pagine di pubblicità oscurate da foto realizzate dall’artista, con un messaggio chiaro contro l’invadenza del mezzo pubblicitario. Nelle opere più recenti Ricicli, Fiuto e Rifiuto del 2002-03 foto proprie e veli di cipolla, rossi, celano pagine pubblicitarie.

Gli Oggetti

Infine un cenno a Campionari, Doni dell’onda, Abiti per Sole e Luna, Corazza, realizzati nel corso degli anni con tecnica mista, ove su pannelli mobili in plastica trasparente, foto, sassi, piccoli legni, foglie, conchiglie, sono tenuti insieme col sapiente gioco di fili che infine risulta un’altra forma di ricamo, altrettanto suggestiva che la precedente. Solo che i soggetti non sono più quelli di un mondo storicamente lontano, ma tutto il repertorio delle tracce emotive di un’intera vita, quella dell’artista, sono presenti insieme, creando un irripetibile tracciato artistico, storico ed esistenziale

Biografia

Nel mio lavoro, fin dall’inizio, elementi vegetali e animali si intersecano con fili.
Sono partita negli anni 60 con un lavoro controcorrente in cui i fili erano protagonisti nel
proporre soggetti legati alla natura. Era importante per me proporre l’armonia tra l’uomo e
i cieli, l’avvicendarsi delle stagioni e il lavoro dei campi, i rapporti tra gli umani e gli animali.
In seguito la natura stessa mi ha suggerito che avrei potuto assecondare le mie emozioni
approfittando direttamente dei suoi incanti.

Ora le mie opere nascono dal mio vagabondare nella materia.
Un dentro-fuori, un diritto-rovescio da elaborare con le mani.
I nostri sguardi creano una infinita rete di attraversamenti.
Il tentativo continuo di guardare tutto, disponendomi alla scoperta, allo stupore.
Questo lavoro mi è necessario in quanto espressione della mia libertà interiore.

Vorrei suscitare in chi guarda una nuova relazione tra interno ed esterno,
sopra e sotto attraverso.
Luci, trasparenze aprono nuovi orizzonti.

Elena Salvini Pierallini è nata a Firenze e si è diplomata all’Accademia di Belle Arti.
Ha trascorso un periodo a Londra frequentando il Royal College of Art.

Mostre e presentazioni di ESP dal 1981 al 1994

1981

Mostra al Collegio Alla Querce, Firenze. Presentazione di Rosalia Bonito Fanelli e Anne Bahrenburg Barbetti.

Mostra e conferenza per l’”American League”, al Park Palace, Firenze, a cura di Anne Bahrenburg Barbetti.

1982

Mostra e conferenza a Palazzo Borghese, Firenze, a cura di Sarah Borgiotti.

1983

Mostra dal titolo UN’ARTE DI SECOLI, il ricamo nell’esperienza di Elena Salvini Pierallini, a Palazzo Pretorio a Prato, con presentazione di Maria Grazia Ciardi Duprè dal Poggetto.

1984

Conferenza UN’ARTE DI SECOLI, il ricamo nell’esperienza di Elena Salvini Pierallini, a Palazzo Strozzi, Firenze, a cura del Garden Club, presentata dalla presidente marchesa Teresa Stiozzi Ridolfi.

1985

Mostra ARCANO E QUOTIDIANO dai Libri d’Ore e da altri manoscritti medievali, all’Istituto Francese Grenoble di Firenze, con la presentazione e conferenza di Franco Cardini.

1986

Conferenza  ARCANO  E  QUOTIDIANO,  all’interno  del  seminario

LA DONNA NELLA CIVILTÀ MEDITERRANEA DALL’EPOCA ARCAICA AD

OGGI: il suo ruolo ed il suo apporto allo sviluppo ed al progresso civile, sociale, economico e politico delle popolazioni che si affacciano sul Mediterraneo, promosso da Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari, a Palazzo Borghese, Firenze.

1987

Esposizione collettiva dedicata all’IRIS alla Loggia Rucellai di Firenze, a cura della Società dell’Iris, presentazione della prof.ssa Elena Maugini.

1988

DAL MEDIOEVO AL TEMPO FUTURO, invito ricevuto dall’Assessorato alla Cultura di Roma, su proposta di Renata Falco, con la scelta della sala nel Castello di Sant’Angelo. Mostra non realizzata.

1989

Mostra L’ANELLO DEL TEMPO E I SUOI SIMBOLI, alla Syracuse University di Firenze, in Piazza Savonarola, inserito nel loro Art Program.

Mostra e conferenza L’ANELLO DEL TEMPO E I SUOI SIMBOLI, alla Società Dante Alighieri di Losanna, su proposta di Ornella Brizzi, con la presentazione del Direttore Chino Alessi.

1991

Mostra L’ANELLO DEL TEMPO E I SUOI SIMBOLI, alla Villa Azalee di Firenze, su invito di Ornella Brizzi.

Mostra Trasparenza e figurazioni simboliche, Elena Salvini Pierallini, all’interno del convegno IL BOSCO SACRO percorsi iniziatici nell’immaginario artistico e sacro a Villa Mondragone Monteporzio Catone, Roma, a cura di Elémire Zolla e Marina Maymone Siniscalchi.

Mostra SIMBOLI IN TRASPARENZA, al Centro Studi di Castel di Poggio, Firenze, con la presentazione di Roberto Lunardi, con servizio televisivo di Rai3.

1992

Mostra L’ANELLO DEL TEMPO, SIMBOLI IN TRASPARENZA, nell’Antico

Oratorio della Passione, Basilica di Sant’Ambrogio, Milano, a cura della Commissione Cultura Basilica Sant’Ambrogio, architetto Carlo Capponi.

1993

Mostra collettiva Omaggio al Beato Angelico a Vicchio, a cura della Compagnia il Paiolo.

Mostra collettiva Magie della Natura, Garden Club, Firenze, con proiezione di foto nella sala del Lyceum.

1994

Mostra PER FILO E PER SEGNO, Area Domus, Roma, a cura dell’Associazione Athena Parthenos, proposta da Cesare Nissirio.

Mostra e conferenza IL NOSTRO CERCHIO, per l’Associazione Il nostro cerchio all’Hotel Ponte Vecchio di Firenze.

Mostra e conferenza di Marilena Mosco, per il Club Lyons, a Firenze, proposta da Piera Agnoloni.

Mostra presso la Farmacia Inglese di Via Tornabuoni a Firenze, a cura di Lucia Celli.

Mostre, conferenze, presentazioni e articoli di ESP

Da questo momento ho cessato di occuparmi dello scorrere del tempo per essere libera di agire e interessarmi di tematiche più attuali

1995

Mostra e conferenza per l’Associazione International Inner Wheel, Firenze.

Mostra e conferenza per il Club Caterina de’ Medici, Villa Carlotta, Firenze.

Mostra e conferenza per il Soroptimist Club, Hotel Minerva, Firenze.

Mostra Fiori e foglie dovunque con fili, Chiostro San Francesco, Figline Valdarno (FIrenze).

1996

Mostra De Vite Superflua Demo, Palazzo dei Vini, Piazza Pitti, Firenze.

9 marzo-10 aprile Mostra IN ATTESA, TAGLIO, Minimum Spazio d’Arte, Firenze, a cura di Alessandra Borsetti Venier, interventi di Elda Torres e Gianni Cascone.

18 marzo Mostra Tra quelle pagine, Libreria Feltrinelli, Via de’ Cerretani, Firenze, presentazione di Giovanni Cipriani.

21 marzo-13 aprile Mostra collettiva Manimario. Di qua e di là d’Arno per Mario Mariotti, Chiostro dell’Ammannati, Piazza Santo Spirito, Firenze.

Mostra PER PAGINE E SENTIERI, Milano Libri, Via Verdi, Milano, a cura di Anna Maria Gregorietti Gandini.

17 aprile Mostra collettiva Blocco notes/notizblock, La Barbagianna, Pontassieve (FI), a cura di Rendel Simonti.

Mostra collettiva Festa dell’Iris, Chiostro Grande di Santa Maria Novella, Firenze, con il Patrocinio del Comune di Firenze e della Società Italiana di Fitochimica.

Mostra Il faut cultiver nôtre jardin, per l’Associazione Lyceum, Palazzo Giugni, Firenze, a cura di Giovanna Fozzer.

26 marzo Conferenza ESP Esprimere il tempo, per l’Associazione Lyceum, Palazzo Giugni, Firenze.

24 novembre Presentazione del libro Esprimere il tempo con ago e pennello, presso la libreria La Feltrinelli, Via de’ Cerretani, Firenze.

17 dicembre Presentazione del libro Esprimere il tempo con Ago e Pennello, organizzata da Banca Toscana, Palazzo Portinari Salviati, Via del Corso 6, Firenze.

1997

24 settembre-25 ottobre Mostra Cicli e Gesti, GeG Arte, Via Borgonuovo 1, Milano.

Presentazione del libro Esprimere il tempo di Anna Maria Feci Bevilacqua, Cesare Nissirio, Emanuela Politi Santoro presso la libreria Al tempo ritrovato, Roma.

Giugno Presentazione del libro Esprimere il tempo di Elena Capretti nello studio di Lietta Cavalli a Firenze.

Presentazione del libro Esprimere il tempo di Anna Maria Verga Scheggi, Gabriella Fiori, Giovanna Giusti e Alessandra Borsetti Venier al Castello di Santa Maria Novella (Certaldo).

1998

21 febbraio Conferenza dal titolo L’arte di Elena Salvini Pierallini di Paolo Berruti per l’ Associazione SCRITTURA E PSICHE, presso gli Amici dei Mu- sei, Via degli Alfani 39, Firenze.

1999

Marzo Aricolo su Il giornale di Astronomia pubblicato a Napoli.

Aprile Convegno Donne artiste Autore Donna, Castello Pasquini, Castiglioncello (Livorno).

18-24 giugno Mostra collettiva Trama d’autore, Fiera Arredo, Bologna.

Pubblicazione La casa della Luce. Tra architettura e poesia a cura di Alberto Caramella con foto di ESP.

2000

30 maggio Presentazione libro IL VENTO DEI PICCOLI GIARDINI, per l’Associazione Il Pianeta Poesia di Novecento, Sala delle Leopoldine, Piazza Tasso, Firenze, a cura di Liliana Ugolini.

3-18 giugno Mostra Il Filo dei Saperi, Castelfiorentino (Firenze), a cura di Sandra Landi.

24 settembre-28 ottobre Mostra Mangiar sassi, La Barbagianna Casa per l’arte contemporanea, Firenze, a cura di Alessandra Borsetti Venier.

8 novembre Mostra Sete, leggere trame, Caffè italiano, Firenze, orga- nizzato da Idolina Landolfi.

22 novembre Mostra IL VENTO DEI PICCOLI GIARDINI, Palazzo Giugni, Firenze, organizzato dal Comune di Firenze a cura di Garden Club.

2001

24 marzo- 1 aprile Mostra Alzando gli occhi vedo punte di ali e di stelle, in “Festa della Santissima Annunziata”, Istituto Statale Santissima Annunziata, Poggio Imperiale, Firenze.

Mostra Immagini di lettori nel mondo, per la Giornata Mondiale del libro e del diritto d’autore, Giubbe Rosse, Firenze, con il patrocinio del Centro Unesco di Firenze, introduzione Lidia Kuskar Cresti e Paola Lucarini Poggi.

Mostra Omaggio all’Iris, Villa Caruso Bellosguardo, Lastra a Signa (Firenze), in collaborazione con il Comune di Lastra a Signa.

Oltre il giallo. Gli artisti e l’enigma, Il segnalibro, Fiesole (Firenze).

23 novembre-9 dicembre, Fili, linee e colori, I Biennale Nazionale del Ricamo, Galleria L’Agostiniana, Roma, a cura della Scuola di Ricamo Palestrina, in collaborazione con Regione Lazio, Provincia di Roma, Commissione Europea, Comune di Palestrina, Camera di Commercio.

1-5-8 dicembre Mostra collettiva Affioramenti, Case d’Arte, Via della Mattonaia 25, Firenze, a cura di Giovanna Giusti.

2002

La multimedialità della parola-poesia performativa, Caffè Storico Letterario Giubbe Rosse, Firenze, in collaborazione con Comune di Firenze, Assessorato alla Cultura, Pianeta Poesia.

2005

8-30 giugno Mostra SEMI IN VOLO, Logge Uffizi Corti, Accademia dei Georgofili, Firenze, presentazione di Cristina Acidini e Vilma Baricalla.

19 marzo Convegno Per/formare la vita. Un laboratorio a Pianeta Poesia, Caffè Storico Letterario Giubbe Rosse, Firenze, introduzione di Massimo Mori, Franco Manescalchi, Liliana Ugolini.

22 settembre Mostra collettiva Animali nella storia e nell’arte di Firenze, Notturno in Porta Rossa, Firenze, in collaborazione con Comune di Firenze, Assessorato alla Valorizzazione delle Feste e Tradizioni Popolari.

26 maggio Mostra Mani tre modi di usarle, in “Il risveglio della Bellezza”, Chiostro della Pieve di San Leolino, Panzano in Chianti (Firenze).

6 giugno Lettura di “Libri in piedi” di ESP in Presentazioni incrociate, in Incontri di giugno su scrittura e memoria, Archivio di Stato, Firenze, a cura di Rosalia Manno Tolu, in collaborazione con l’Archivio per la Memoria e la Scrittura delle Donne.

21 settembre Mostra collettiva FiFoFe, Fili Forme Festival, installazioni e performance sul FILO con qualsiasi oggetto FILIFORME senza alcun limite di materiali, CPA FI-Sud, Firenze.

2003

Presentazione “Libri in piedi”, Archivio di Stato, Firenze.

11-20 giugno Mostra Finestre sull’assurdo, Anticamera Sala Affreschi, Pa- lazzo Panciatichi, Firenze, in collaborazione con Regione Toscana, Consi- glio Regionale, Commissione Regionale per le Pari Opportunità Toscana.

Elena Salvini Pierallini in Arte Tecnologia Tradizione, Chiostro del Convitto della Calza, Firenze, a cura di Soroptimist International.

2004

20 marzo-3 aprile Mostra Covare sassi, percorso poetico visivo, Giardino dei Ciliegi, Convento delle Oblate, Firenze, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, a cura di Mara Baronti.

2-3 aprile Performance Un filo teso tra silenzio e parole, parole e panni al vento, Terrazze del Convento delle Oblate, Firenze.

Mostra Dappertutto si legge, Giornata Mondiale del Libro, Uffizi Center Art Gallery, Firenze, a cura di Unesco Firenze.

28 settembre Mostra Ancore galleggianti, Caffè Hemingway, Firenze.

2006

Convegno Aziende al femminile: tra dinamismo, stress e nuove imprenditorialità creative, ESP | Tra fili, sassi e foto, Sala Verde, Palazzo Incontri, Firenze, introduzione di Ambrogio Brenna, Ovidio Montecchi, Rosa Gentile, Tilde Tacci, in collaborazione con Confartigianato, Donne Impresa/Imprese Firenze.

10-12 marzo, CON ARTE MI SIA dolce festeggiarti, omaggio a Artemi- sia Calcagni, Caffè Storico Letterario Giubbe Rosse, Firenze, a cura di Massimo Mori, Lucia Chimirri, Gianni Broi, Tiziano Pecchioli, con il patrocinio della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.

Mostra per La lettura nel mondo, Giornata Mondiale del Libro, Sala della Cassa di Risparmio, Via Folco Portinari, Firenze, a cura di Maria Luisa Stringa per l’UNESCO.

19-20 ottobre Mostra collettiva Bestiari di genere. Nature dell’immagi- nario e percorsi culturali, Archivio di Stato, Firenze, in collaborazione con Comune di Firenze, Assessorato alla Cultura, Archivio per la Me- moria e la Scrittura delle Donne, Centro di Filosofia e Bioetica ambien- tale, Soroptimist Firenze, Università di Firenze.

Intervento per Inespresso Caffè, Intravisioni, Giubbe Rosse, Firenze, a cura di Maria Pia Moschini.

2007

16-17 marzo Manoscritta, performance interattiva di Maria Pia Moschini, Caffè Storico Letterario Giubbe Rosse, Firenze, in concomitanza con la Giornata Mondiale della Poesia Unesco e il Mercatino della Poesia a cura di Liliana Ugolini.

14 aprile, Mostra collettiva Ore d’Artista, Libreria Libri Liberi, Via san Gallo, Firenze, da un’idea di Giovanna di Marco.

Incontro BORSE NERE Vento forte, Piazza della Chiesa, Isola di Capraia.

Pater: paternità e dintorni, Istituto degli Innocenti, Firenze, a cura di Sandra Landi, in collaborazione con Consigliera di Pari Opportunità della Regione Toscana, Commissione di Pari Opportunità della Regione Toscana, A.C. Griselda.

Mostra collettiva Primavera italiana. Italia in Giappone 2007, 7th EEA21, Ecology Earth Art 21 2007 Summer, Museum of Modern Art, Saitama, Tokyo, a cura di Yoshitaka Yokozawa (ass. EEA21), sezione italiana a cura di Elda Torres.

Evento Il fantasma nel castello… il mistero, workshop Griseldascrittura 2007, Palazzo Pretorio, Certaldo, a cura di Sandra Landi.

2008

Mostra collettiva Madre matrigna e amante tradita, in EcoArtFestival 2008, Villa Palagione, Volterra, Ex Pretura, Pomarance, a cura di Elda Torres.

2009

Incontro Borse nere come rondini, 33 proposte prese al volo, Biblioteca di Scandicci (Firenze), a cura di ESP.

Mostra collettiva Luna e l’altro, archetipo, Palazzo Panciatichi, Firenze, a cura di Alessandra Borsetti Venier e Sandra Landi.

Incontro Borse nere come nidi, Salone del Brunelleschi, Istituto degli Innocenti, Firenze, a cura di ESP.

2010

Incontro Borse nere, Tane, Rifugi, Sala del Ballatoio, Istituto di Biologia, Firenze, a cura di ESP.

Mostra collettiva Donna oggi. Nel linguaggio delle artiste del Soroptimist d’Italia, Biblioteca Casanatense, Roma, a cura di Stefania Severi.

2011

Incontro Borse nere alla ricerca di spazi senza roghi, Chiostro Grande, Biblioteca delle Oblate, Firenze, a cura di ESP.

22-31 ottobre mostra insieme a Rita Pedullà DA DENTRO, Casa abitata, Firenze, “Libri in piedi” di ESP e pittura di Rita Pedullà.

29-30 ottobre Evento Il mondo che vogliamo, F-Utili Gioielli e libri d’ar- tista per Emergency, Sala Madonna della Neve, Ex Murate, Firenze.

Partecipazione di ESP e Pierangelo Pierallini alla videoinstallazione di Antonella Bussanich, COPPIE Istituto Francese, Firenze.

2012

12 marzo ESP e Rita Pedullà Da dentro in Il lungo cammino della donna per la parità dei diritti presentato da Gabriella Izzi Benedetti.

Organizzato da Maria Luisa Stringa del Centro Unesco di Firenze, in collaborazione con la Federazione Italiana Donne Diplomate e Laureate, Salone degli Oceani dell’Hotel Mediterraneo, Firenze.

7 giugno Mostra per il convegno Ambiente e biodiversità in un’ottica di cura, Gabinetto Vieusseux, Palazzo Strozzi, Firenze.

20 settembre Mostra collettiva Dove sta “Za”?, 110 artisti per i 110 anni di Cesare Zavattini, spazio Quadro 0,96, Studio Tecnico Associato di Architettura, Fiesole, a cura di Paolo Della Bella e Aldo Frangioni.

27 settembre Mostra collettiva Festa con autoritratto, Conventino fuori le Mura, Firenze, a cura di Archivio per la memoria e la scrittura delle donne “Alessandra Contini Bonacossi”.

24 novembre-8 dicembre Evento Il filo degli altri/the filo of the others, Saci Gallery, Jules Maidoff Centre of Art, Firenze, a cura di Lorenzo Pezzatini.

21-28 dicembre Performance LA BIBLIOTHECA ALEXANDRINA Tracce terrestri prima dell’Apocalisse, Palazzo Medici Riccardi, Firenze, a cura di Alessandra Borsetti Venier.

2013

2 febbraio 2013-febbraio 2014 Mostra Complice la luce, Centro Alisè, Scandicci (Firenze), a cura di Lara-Vinca Masini.

30 maggio Il gioco, libri d’artista, Antonella Pratesi Antichità, Cortile Fossombroni, Firenze.

21-31 dicembre Mostra collettiva Regalami l’arte, Firenze, LuzArt Gallery, Firenze a cura di Nadija Chekoufi.

2014

26 settembre Incontro Borse Nere in Labirinto, in Temporary Relationships di Manuela Mancioppi, Saci Gallery, Palazzo dei Cartelloni, Via Sant’Antonino, Firenze.

11 ottobre Mostra Bosco Sacro Domestico, per la Decima Giornata del contemporaneo AMACI, Auditorium San Michele Arcangelo, Macerata, a cura di Elda Torres.

25 novembre 2014-10 gennaio 2015 Mostra collettiva Rosso di Donne, Galleria SenzaLimite Arte, Colle Val d’Elsa, a cura di Alessandra Borsetti Venier.

2015

5-14 giugno Mostra Visite di Foglie, Le Murate Gallery, Firenze, a cura di Elda Torres.

17 ottobre 2015 Incontro BORSE NERE Terra cielo e Buoni-talenti. Parco Mediceo di Pratolino, Firenze.

2018

Pubblicazione “Si starà a vedere – Parole sui passi” libro autobiografico su ESP a cura di Elena Salvini Pierallini. Edizione Altra Linea.

20 ottobre Muri senza e muri con mostra di ESP presentazione Alessandra Capodacqua presso Spazi Appesi.

2019

Memorie future con Antonella Bussanich evento inserito nell’abito dell’ Eredità delle Donne. Presso Spazi Appesi e Studio Bussanich