Domanda che subito risveglia tanti dubbi.
Per tutta la vita, ogni giorno ho combattuto per essere un po’ libera, per non farmi completamente ingoiare dalle necessità, dai rapporti familiari, dalle pretese di parenti e amici.
Libera per fare cosa?
Non certo libera di grandi decisioni perché ho tentato di adeguarmi. Per quanto mi è stato possibile ho cercato di crearmi un percorso che non fosse condizionato da una critica maschile imperante, da ragioni che per me non avessero significato, da appetiti eccessivi che non condividevo.
Penso che chi si vuole occupare di arte, chi è interessato ad un rapporto personale con la creatività, con la ricerca nel campo visivo, farebbe bene a non avere legami, personalmente sono una contraddizione vivente.
D’altra parte una vita solitaria ha i suoi svantaggi: prima di tutto manca l’esperienza dei rapporti duraturi, delle responsabilità di avere dei figli da crescere, delle sorprese che via via sorgono con il tempo che passa.
Frequentare il mondo dell’Arte comporta la necessità di essere liberi.
È essenziale conquistare la possibilità di muoversi in anni giovanili secondo le emozioni, le curiosità, i contatti.
Dai 18 ai 28 anni, con grevi lotte familiari, ne ho avuto una felice esperienza.
Mi sono mossa liberamente per tutta l’Europa o quasi, con gli occhi e la mente bene aperti.
Ho trascorso circa un anno a Londra con pochi soldi a disposizione e una grande capacità di adattamento.
Tante opportunità, sorprese, scoperte.
Pronta per trascorrere con tre inglesi un anno in India. Stavo realizzando un sogno ma a questo punto ho dovuto scegliere di proseguire il viaggio o accettare di fermarmi con un compagno. ACCASARMI!!!
Due mesi di notti insonni cercando di non sbagliare. Si trattava di sacrificare una vita o l’altra. Avendo scelto la seconda via non ho abbandonato l’idea di occuparmi di Arte. Ho pensato che avrei tentato di tener fede a quello che ritenevo
vitale, che avrei lavorato per esprimere cosa si sarebbe sviluppato via via dentro di me. ATTENTA ad un confronto con ciò che veniva esposto, con ciò che mi sembrava interessante e non usurato.
Ho cercato una strada personale di azione, tenendo conto dei miei limiti e delle mie possibilità. Ho lottato giorno dopo giorno per avere spazio, cercando di non fare vittime e a mia volta di non diventare vittima loro.