In questi ultimi anni purtroppo ho dovuto fare fronte ad alcuni problemi fisici per cui sono stata almeno tre volte in serio pericolo di vita. “Sopravvissuta” a questi attacchi ho, mi pare, acquistato maggiore saggezza.

Mi sento più calma: vivevo di corsa, a scatti, urtando di qua e di là. Ora mi adeguo alla lentezza, questa calma spesso mi mette anche di buon umore.

Con questa “pace dell’anima” sto cercando di capire, di continuare ad esplorare e conoscere, come hanno fatto tanti altri artisti, vorrei potere analizzare il mio percorso con la speranza di chiarirmi alcuni interrogativi che ho e che qualcuno troverà di qualche interesse.

Questo ipotetico qualcuno forse giudicherà i miei limiti, ma potrà scoprire qualcosa di nuovo.

Durante gli anni si sono verificate circostanze fortunate. Almeno due volte pensavo di avere raggiunto mete importanti.

Come sono sopravvissuta alle operazioni, in quei momenti sono dolorosamente scampata al crollo delle speranze. Ho continuato a procedere come mi pareva possibile.

Penso che la vita di ognuno riservi eventi imprevedibili.

Ho cercato di adeguarmi alla realtà, proseguendo su sentieri incerti, faticosi ma con luci, mormorii, improvvisi rumori e attraenti scoperte.

Le mie ore sono visitate da improvvise bellezze che spesso ho tentato di bloccare con uno scatto. Fin da ragazzina la macchina fotografica ha rappresentato per me la possibilità di ampliare il passato, focalizzare il momento.

La risposta a cosa sto cercando, è qui. Vorrei poter comunicare pensieri, mostrare qualcosa che ha dato sapore, sollievo alle mie giornate. I ricordi sono numerosi, vari e coinvolgono tanti luoghi, tante persone, tante esperienze.

Se tutto sarà dimenticato non avremo il tempo di saperlo. Rimarrà, però, la soddisfazione che personalmente ho lottato come donna per avere i miei spazi.

Di recente la globalizzazione ha aumentato i problemi che le donne devono affrontare. Il mio percorso è così diverso da quello imposto alle donne da certe religioni o da certe restrizioni familiari.

Religioni come legami, come vessazioni, come egoismi che hanno il loro fondamento nell’oppressione dei più deboli. Anche nelle famiglie si attuano per varie ragioni limitazioni che non permettono a personalità più incerte di svilupparsi.