Elena, Isola di Capraia, 2006. Foto Pierangelo

Da anni cerco di ordinare i passi compiuti.

Gestire il materiale, trovare date e nomi dei luoghi, spesso rimango bloccata. Mi rallentano anche le emozioni…

I miei ricordi sono ricordi ambulanti. Sono ricordi di strade, fiumi, alberi, fiori.

Quanta gioia nello scattare foto e riguardarle poi, quando ho iniziato i veri viaggi.

Avanzare. Attenta al terreno, attenta alle nuvole.

Non mi pare ci sia un altro mezzo che ti dà la possibilità di osservare e pensare come il camminare.

Camminando testa ed occhi aspettano, la sorpresa ci attende. Alberi, foglie, animali, persone, muri, porte, finestre, cieli, nuvole, luci e ombre.

Il mio cervello finora ha saputo conservare infinite immagini. Tanti chilometri osservando rocce e sabbia. Giornate camminando dentro ai musei, visitando esposizioni e ogni tanto rimanendo colpita profondamente da qualcosa che è rimasta viva nella mia testa e ci posso ripensare quando mi pare. Magari di notte. Riporto qui una frase riferita da Alighiero Boetti in un piccolo libro Che cosa sia la bellezza non so: “Perché la testa è amica dei piedi ed entrambi di luna e di maree”.